Voci di antica appartenenza e di degno e valoroso impegno

Anche noi abbiamo la “hall of fame”, mica siamo soli.
In occasione del tesseramento a CASARTIGIANI per il duemilatredici abbiamo voluto prendere questa che riteniamo essere una degna e giusta iniziativa.
Degna come la dignità, che ispirano e incutono tutti i personaggi che leggeranno a testimonianza musicale di CASARTIGIANI le parole che racchiudono e sintetizzano quasi sessant’anni di attività e di servizio di CASARTIGIANI e di vita imprenditoriale.
Nei prossimi giorni, in primo piano, sul sito, il via all’iniziativa.
Parole e testo che aldilà del significato e delle verità e dei sentimenti e dei sacrifici che ricorda e promuove, permette a questi veri e propri gentiluomini dell’imprenditoria, a questi nostri commendatori di CASARTIGIANI, di testimoniare diffusamente l’amore per la categoria e la nostra realtà. Come una garanzia, come una promessa già mantenuta, ma ripetuta di eterno amore ad una arte e alla sua Confederazione unica e vera nella sua utopia, riscontrata nel suo dedito postulato.
In questo mondo dove tanti politici e tanti parapolitici, per non parlare di altri capoccioni, trombettieri flautolenti, si ostinano a ballare e soprattutto a suonare con l’orchestrina del Titanic (ma intanto i più furbi preparano le scialuppe da tempo) noi siamo voluti stare sempre con l’equipaggio e con la seconda e la terza classe, per salvare il salvabile, perché vuoi vedere che il destino non si compie e la nave non affonda e si salvano anche i poveri orchestrali. E che le scialuppe predisposte se ne vadano pure all’estero. Anzi se ne devono andare. Perché tutto si può perdonare ma non il becerume e soprattutto l’arroganza.
C’è più dignità nelle voci, che andiamo a diffondere che in tutti i titoli e le attribuzioni che autoreferenzialmente ci affliggono anche nel linguaggio, ma soprattutto nella mentalità . Idola fori, Idola theatri.
Modestia, modus est si fa così, dignità, essere degni. Garzanti a dignità recita: nobiltà morale che deriva all’Uomo dalla sua natura , dalla sua qualità e missione, rispetto che egli ha di se e suscita negli altri in virtù di questa sua condizione. Onore, decoro, distinzione, devozione, rispettabilità.
Già l’Artigianato è degno di sé, è un mestiere antico forse il più antico, certo il più utile, se poi chi lo esercita o lo ha esercitato è un uomo degno, la dignità si nobilita e diventa esempio.
Questi uomini non hanno mai aspirato ai tavoli apparecchiati da posate d’oro e d’argento poggianti su zampe di presunto sapere o di un incerto censo di provenienza e fortuna, gli è bastato il decoro e il sapere del proprio vocato e sacrificato intelletto. Spazio all’artigianato e tempo alla famiglia e ai sentimenti e poi CASARTIGIANI qualcosa in cui credere.
Se poi questi uomini hanno garantito appartenenza ad una storia meravigliosa di aggregazione e di impegno come quella di CASARTIGIANI , in rappresentanza dei milioni che negli anni hanno avuto la tessera di CASARTIGIANI non è presunzione ma, orgoglio, che li fa esibire come biglietto da visita e come garanzia, anche come rassicurante richiamo. Se poi ancora hanno un’età in cui non ci sono rimpianti e soprattutto non ci sono rimorsi, la garanzia è maggiore perché la fallacità ormai non li riguarda, perché è talmente insita in loro, come mistiche stigmate, l’onestà e la capacità imprenditoriale una per mano, che nessun dubbio può più esistere. Grazie allora a Bettini, Grosso, Ribechini, Sorcinelli, Buccella, Blasi, Marchese, Lo Ponte, Ciace, Di Ponio, e a tutti quelli della hall of fame dell’artigianato e a quelli che aggiungeremo e grazie a CASARTIGIANI di esserci stata e di esserci. Piccola, grandissima utopia riuscita che è valsa una vita. Con la voce di questi straordinari antichi e degni testimoni si sentono ancora sessant’anni di voci di commovente umanità e di speranza ben riposta per di tutti i giovani che adesso si impegnano.