Produttività: Governo e Parti Sociali hanno raggiunto l'intesa

Monti: “Passo importante per il rilancio dell'economia, la tutela dei diritti dei lavoratori e il benessere sociale”. Basso: “Soddisfazione per un atto di responsabilità verso imprese e lavoratori”

Roma 22 novembre 2012 - A Palazzo Chigi nella tarda serata di ieri le Parti Sociali ABI, ANIA, Confindustria, Lega Cooperative, Rete Imprese Italia, CISL, UIL, UGL) , hanno firmato l'accordo che fissa le “Linee programmatiche per la crescita della produttività e della competitività in Italia”.
L’accordo, che ha visto per Rete Imprese Italia anche la firma di ciascuna Organizzazione - per CASARTIGIANI presente il Presidente Basso - conclude un percorso iniziato il 5 settembre con l’incontro tra il Governo e gli imprenditori e poi proseguito l’11 settembre con le organizzazioni sindacali. In tali incontri, il Presidente del Consiglio Mario Monti aveva sollecitato l’impegno a migliorare il livello della produttività del lavoro in Italia, innalzare la competitività e l’attrattività degli investimenti.
Il Governo è convinto che l’intesa rappresenti un passo importante per il rilancio dell’economia, la tutela dei diritti dei lavoratori e il benessere sociale. Per le finalità dell’accordo, e segnatamente per la detassazione del salario di produttività, nel Ddl di stabilità sono state appostate risorse per 2,1 mld€ (per il triennio 2013-2015) che verranno utilizzate secondo le indicazioni contenute in DPCM di prossima emanazione.
Maggiore forza alla contrattazione di secondo livello con una ''chiara delega'' sulla prestazione lavorativa, gli orari e l'organizzazione del lavoro ma anche con la possibilità che questa intercetti una quota degli aumenti derivanti dai rinnovi dei contratti nazionali da collegarsi a incrementi di produttività e redditività: sono alcuni dei punti previsti dall'accordo. Il documento in 10 pagine e sette punti oltre a una premessa, contiene anche alcune richieste al Governo a partire dalla detassazione del salario di produttività e dalla riduzione del cuneo fiscale.
Soddisfazione per l’accordo sulla produttività viene espressa a margine dell’incontro dal Presidente Basso che sottolinea l’assoluta necessità per il nostro sistema economico di recuperare competitività anche attraverso la defiscalizzazione del salario di produttività. “Firmare un accordo che attraverso la contrattazione punta allo sviluppo delle imprese ed all’aumento del salario dei lavoratori - prosegue il Presidente di CASARTIGIANI - rappresenta in questo momento un atto di responsabilità al quale non è possibile sottrarsi”. La legge di stabilità sulla partita stanzia importanti risorse per il triennio 2013-201: “Diamo atto al Governo di avere fatto concretamente - ha concluso Basso - adesso sarebbe opportuno rendere strutturale tale misura”.
Il Governo, per voce del Presidente Monti, ha auspicato vivamente che l’intesa nei prossimi giorni potrà trovare anche il consenso della CGIL. Per il leader del sindacato Susanna Camusso il documento sulla produttività ''non rappresenta un'ipotesi condivisibile, una soluzione ai problemi che il Paese ha''. Il punto più critico dell'accordo secondo la Camusso riguarda la parte dove ''si stabilisce che dentro le logiche del contratto nazionale ci sono delle quote economiche che vengono spostate al secondo livello''. Così, aggiunge ''il contratto nazionale non ha più una funzione di tutelare il potere d'acquisto dei lavoratori''